Templum Iustitiae
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 Oggetto del messaggio: Un'alleanza inaspettata
MessaggioInviato: 20/04/2008, 15:55 
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Ricardo osservava il fumo che saliva verso l'alto fino a toccare il cielo offuscandone i colori limpidi e puri. La terra bruciava ovunque attorno alla città devestata dalle fiamme e dalle armi. Il sangue versato scendeva copioso nell'unico fiume che attraversava la città assediata.
"Mio principe l'esercito nemico ha ceduto e ha proclamato la sua resa, il veleno pare abbia fatto il suo effetto, all'interno della città ormai c'è solo morte o sofferenza" Brujah si inchinava davanti all'imperatore mentre questi guardava con aria insoddisfatta la cartina geografica nelle sue mani.
"Questa misera città stato non servirà quasi a niente nell'avanzata che avevamo previsto, questa guerra stà andando a rilento, nonostante le previsioni dei nostri strateghi.." la voce preoccupata del principe veniva quasi schiacciata dalle urla degli abitanti della città messa a ferro e fuoco.
Le bandiere nere con le aquile dorate dalle due teste, simbolo dell'impero, occupavano ogni dove senza far intravedere tracce di luce e speranza nel suolo depredato. Lo sguardo del principe, però, si perdeva ben oltre quelle bandiere "Dove si son rifugiati gli infedeli, Tremere?"
"Presso il continente di Falgo, Ricardo.." rispose lo stratega inquisitore mentre svolgeva alcuni calcoli su delle carte nautiche.
"Il continente dei Delsing, è da molto che le nostre truppe non si affacciano in quel territorio, vedo che è parecchio cambiato se è concesso a dei vili di piantarvi le proprie infime radici e far crescere incontrastati ivi i loro frutti acerbi" Ventrue e Ricardo osservavano assieme le montagne che li separavano dal mare e poi dall'antico continente dove li aveva visti protagonisti di guerre, vittorie e sconfitte. I ricordi galoppavano sulle onde del mare spaccando in due memoria e realtà, leggenda e storia, guerra e pace, fino a mettere piede a Falgo terra di re, cavalieri, ribelli e infedeli. "Abbiamo un punto di ritrovo in quelle terre?" Ricardo Tubbs riprese a parlare con voce più fiacca e meno autoritaria del solito.
"No, ma posso procurarmelo, mi basta un vostro cenno" Ventrue toccava l'elsa della spada in fermento all'interno del suo fodero.
"Permettetemi di proporvi un'alternativa alla rincorsa di un punto da cui far spiaccare il volo della vostra aquila" un'uomo in armatura pesante aveva interrotto il discorso dei due.
"Araglas di Camelot, quale onore avervi qui in una semplice battaglia per una ridicola città stato come questa" Ventrue si fece avanti stringendo la mano al sovrano.
"Nessuna battagglia può essere considerata semplice e nessuna città ridicola in guerra" Ricardo fece largo al suo mantello col movimento delle braccia e guardò il viso di Araglas. "Cosa proponete, dunque, signore della guerra e fedelissimo della spada?"
Araglas ghignò orgoglioso...


In un piccolo villaggio vicino a Camarilla un vecchio si sedeva su di un grosso tronco spaccato in due, attorno a lui subito si fecero vivi numerosi bambini "Ci racconti anche oggi una storia?" chiesero in molti gioiosi, il vecchio rise e si schiari la voce:
"C'era una volta un brutto pulcino di anatra spelacchiato,
vista la sua incredibile diversità dagli altri anatroccoli era sempre
evitato da tutti.."
"io la conosco questa storiella, il brutto anatroccolo è un cigno!!" disse un bambino imbronciando il muso.
"Ah si? Ma forse non sai che questo brutto anatroccolo non era affatto un cigno, in lui scorreva il sangue di un re!"
Il viso del bimbo si illuminò "Eh no allora è diversa quella che sò io!"
Il vecchio riprese a parlare:
"Infatti era un'aquila, una grossa aquila!
Il suo sguardo fiero e la sua forza presto impressionarono le altre anatre che lo guardavano con timore e stima allo stesso tempo; ma l'aquila sapeva bene che il suo posto non era li con quelle anatre, cosi un giorno decise di salire su una montagna altissima! E li spiccò un grande volo scomparendo fra le nuvole.
Purtroppo le anatre vennero attaccate da dei corvi malvagi che le fecero tutte prigioniere, e fu allora che l'aquila tornò come re degli uccelli, con sè portava altre aquile, gufi, gabbiani e nibbi.
La battaglia fu grandiosa e il re degli uccelli salvò le anatre, ma i corvi non erano stati ancora sconfitti e nonostante l'aquila volasse in alto per combatterli si ritrovava sempre sola nell'immensità del cielo...Ma poi un bel giorno l'aquila incontrò falco, anche lui volava in alto, addirittura quanto l'aquila! E cosi l'aquila e il falco pensarono di diventare amici e di volare assieme nell'alto del cielo per sconfiggere tutti i corvi malvagi."
"E poi? E poi?" chiese una bambina alzandosi in piedi.
"Il resto della storia la devono ancora scrivere l'aquila e il falco" l'uomo guardò il cielo sorridendo "E anche adesso difendono le anatre e tutti gli altri animali volando all'unisono sulle nostre teste."

_________________
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The very ground yielded to Mishra's wishes


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