La pioggia scrosciava incessantemente in quella zona maledetta dagli dei. Inutile era il lavoro delle sentinelle e delle spie. Ma il suono grave di un corno segnalò che qualcosa stava per accadere. L'esercito si serrò in fila, ben strette e ordinate. Lentamente l'ombra che si scorgeva da lontano prese forma, e si delineò con la figura di due persone a cavallo che si dirigevano di tutta fretta verso la città. Con lunghi passi lenti il guardiano della foresta gli andò incontro, ma quando fu abbastanza vicino si voltò e torno a sorvegliare la foresta dall'alto. Le due figure arrivarano indisturbate innanzi al palazzo, entrambe indossavano un vecchio e logoro saio. Scesero da cavallo. Una delle due tolse il cappuccio, e tutti lo riconobbero, era Capitano, il generale dell'esercito. Fu chiaro che l'altra persona altri non poteva essere se non Asgow, il loro re.
I due entrarono a palazzo, e chiesero il censimento delle forze armate risiedenti nella foresta di Mellom.
Supervisore: "Cosa vi porta così distante dalla sacra foresta di Helgrind sire?"
Asgow: "Sono venuto per vedere e tastare con mano il perchè di ogni giorno che io debba ricevere la notizia della morte di centinaia di miei soldati. Sono così valorosi questi FUL?"
Supervisore: "Si sire, sanno essere molto astuti e abili."
Asgow: "Cosa sappiamo su di loro? Di quante truppe sono in possesso? Come si difendono?"
Supervisore: "Purtroppo sire questa pioggia è incominciata settimane fa, e non ci ha permesso di spiare il nemico."
Asgow: "Bene, questa sera lo scopriremo noi. Capitano, prendi con te la quarta legione e viaggia verso nord, dopo un ora di cammino troverai il primo villaggio ful. Scopri le sue reali difese, e se puoi conquistalo, altrimenti cerca di indebolirlo il più possibile. Io assieme alla terza regione marcierò verso est. Quando gli ordini saranno svolti, rientra a Mellom, ci troveremo nella sala degli arcani."
I due partirono ogniuno per la sua strada col proprio esercito al seguito, il loro cammino era illuminato dagli innumerevoli lampi che squarciavano il cielo, ma i tuoni impedivano ogni tipo di comunicazione sonora.
Due battagli ebbero inizio di li a poco, la prima guidata da Comandante fu atroce, non tanto per il numero di soldati scesi in campo, ma per il massacro che investì entrambe le parti. La quarta divisione riuscì a sfondare le linee nemiche, ma non prima di aver pagato un alto tributo di sangue. Comandante mandò un messaggero a sua maestà Asgow, annunciando la sua vittoria e informandolo delle vite venute a mancare in quella battaglia.
Anche la seconda battaglia ebbe inizio, ma qui Asgow trovò meno soldati a difesa di quella roccaforte. Guidò in prima linea la fanteria leggera, che sovrastava di numero di almeno venti volte il nemico. La battaglia non fu comunque semplice, quei ful sapevano combattere molto bene, e impegnarono a fondo l'esercito di Asgow.
La battaglia era ormai volta al termine, Asgow stava riponendo Tumadan, la sua spada nel suo fodero quando vide il suo esercito chinarsi. Si voltò e vide l' esercito di un suo gildato venirgli incontro. Il loro re andò dritto sicuro verso Asgow, che alla sua vista si chinò.
Re: "Sempre in giro a fare macelli siete voi?"
Asgow: "Noto con piacere che nemmeno voi avete perso il vizio."
Re: "Già, ma questa volta i miei soldati si sono meritati una bella vacanza. Ora è meglio che anche voi torniate nelle vostre terre più sicure. Avremo modo di rivederci presto. Arrivederci Asgow, abbiate cura degli spiriti della foresta."
Asgow: "Arrivederci mio sovrano."
Devil guardò Asgow con aria subito perplessa che poi tramutò in un malinconico sorriso, e per un paio di secondi i loro sguardi vagarono nei loro ricordi.
Dopodichè Asgow impartì l'ordine di rientrare alla foresta di Mellom, mentre Devil restò a proteggiere con lo sguardo il rientro del suo cavaliere nero.
Una volta riunitosi col suo generale, Asgow prese la decisione di tornare nella sacra Helgrind, disse solo che il suo compito li era finito, saltò in sella al suo cavallo e varcò i confini protetti.

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