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 Oggetto del messaggio: Selephos
MessaggioInviato: 13/04/2008, 15:57 
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(Autore originale: Selephos)

From Selephos’s Pensieve – a long time ago

E Lei era li, in piedi davanti al camino acceso. Fuori l’autunno aveva da tempo lasciato il posto all’inverno e una tormenta di neve si avvicinava dalle montagne del Nord. L’aria era satura di attesa. Lei sapeva…stava per succedere qualcosa.

Il messaggero arrivo’ al tramonto, quando le ombre erano ormai gia’ lunghe. La missiva era corta, ma le parole ivi contenute bruciavano tutto l’ossigeno attorno.
“Non v’è posto per spie in questo regno. Spiegate le vostre azioni o non vi sara’ pieta’”

Lei si concesse un debole sospiro. Forse prima o poi, qualcuno se lo doveva chiedere. Ma Lui..come poteva essere?
“Sta sicuramente tramando qualcosa” penso’. “Bisogna agire in fretta”
-Ayla, vai a chiamare il Consigliere per favore- disse alla sua ancella.


***
Il Consigliere entro’ nella Stanza. La sua barba bianca come la neve che si annunciava nel regno e il suo cappuccio grigio come la disperazione dei monti lontani dove si combatteva le avevano sempre portato come una specie di conforto, una fiducia remota che piano si insinuava nell’animo.
- Milady- disse l’uomo –come posso servirvi?
Lei gli mostro’ la missiva.
Lui lesse velocemente e il volto cambio’. Come lei, anche il consigliere aveva capito che nulla di buono veniva dal mandante.
-Dovete essere prudente- sentenzio’-sara’ sicuramente una trappola!
-Poca è la fiducia nel regno, perlomeno della mia gilda mi devo fidare-replico’ lei
-Saremo al vostro fianco nel bene e nel male, ma ricordate la Promessa Milady..
E con queste parole lascio’ la stanza dopo un breve inchino

***

Prese un pezzo di parchment e col respiro veloce scrisse la sua risposta.
“Rynir!” Chiamo’ il suo messaggero personale. “Rynir, vi prego, consegnate questa missiva celermente, sarete lautamente ricompensato al vostro ritorno. Adesso andate, senza soste, il destino di Ciad Mile è nelle vostre mani!”

Il messaggero spari con gli ultimi bagliori del giorno. Ella attese il suo ritorno davanti al camino, pensieri impazienti e mille domande che le tenevano compagnia.
“Ricordate la Promessa…” Era passato cosi tanto tempo, ma il pensiero era ancora vivo dentro di lei. Era ancora l’estate ma gia’ le guerre erano ai confini, le armature dei suoi compagni graffiate, cosi come gli animi dopo tante sconfitte. Era il giorno che aveva fatto la sua Promessa…I ricordi riaffiorarono vividi
“Cavalieri, onore a Voi!” Scese dal cavallo, i lunghi capelli lasciati al vento. I Cavalieri si inchinarono in segno di benvenuto. “Milady, state bene! Eravamo in pena per voi”
“Si Cavaliere, io sto bene, ho ripreso la mia colonia, ma ho perso 300 dei miei più valorosi soldati” Le si incrino’ la voce al ricordo.
Il pomeriggio passo’ veloce tra discorsi di guerre e resoconti di feriti e perdite subite, finche’ Lei annuncio’: “Valorosi Cavalieri, Compagni, ho stretto per Voi alleanza con una gilda due giorni addietro, Voi sapete di che gilda parlo”
“Avete raggiunto un ottimo accordo Milady, le Vostri doti possono enumerare anche astuzia e furbizia nelle righe” disse il Cavaliere più vicino a lei
“Messere, non vi beffate di me, vi supplico” replico’ lei, anche se sapeva che erano parole dette senza scherno “La decisione che ho preso è stata a lungo ponderata, ma la ritengo necessaria per la sopravvivenza del mio regno”
Fece una breve pausa per trovare le parole adatte
“Cavalieri, amici, io cerchero’ alleanza e protezione nelle schiere di quella onorata gilda, la mia colonia necessita protezione e anche se so che voi siete disposti a darmi tutti i vostri guerriglieri per mia salvaguardia, non posso chiedere questo di Voi. Ho bisogno di tempo per recuperare le perdite subite nell’ultima battaglia e per questo vi devo lasciare..”
Un mormorio si sparse nelle schiere dei Cavalieri
“Ma Milady, in quella gilda, che pur sappiamo essere valorosa, si nasconde il traditore!”
Era il terzo Cavaliere che aveva parlato, ma subito il mormorio si placo’ e tutti gli sguardi si fissarono su di lei.
“Lo so, ma Lui non c’è adesso…è stato via per molto tempo, se saro’ fortunata non lo incontrero’ durante la mia permanenza in quelle terre lontane e forse troveremo un accordo con il loro imperatore per portare il giusto nei torti subiti”
“Promettete Milady, che se lo incontrerete lo ucciderete, in nome dei Cavalieri Biancoscudati e il suo corpo verra’ trascinato nel Nord come tutti i traditori che si sono macchiati di offesa e disonore”
Lei abbasso’ la sua spada su quella del Cavaliere e tutte le altre spade dopo la sua si unirono. Con voce bassa disse “Lo prometto Cavalieri, Valek trovera’ la morte per ripagare il suo tradimento o io moriro' nel tentativo”

Un rumore la riporto’ alla realta’. Era tornato il messaggero.

Il messaggero consegnò la missiva e si allontanò. Lei rimase lì, con la missiva in mano, pregando in cuor suo che fossero buone nuove.
Ricordò a se stessa di non essere troppo avventata, era un avversario pericoloso ed un traditore. Doveva ponderare bene le sue prossime mosse. La lettera che gli aveva inviato non poteva essere male interpretata..anche se certe menti trovano il marcio per il solo gusto personale.
“Non sono ciò che temete, ho lavorato per il bene comune e la crescita dell’impero. Ma se avete bisogno di risposte, ve le fornirò senza attendere oltre. Una condizione deve essere soddisfatta. L’imperatore dev’essere presente, senza di lui non proferirò parola”
Cosi gli aveva scritto.
E adesso cosa sarebbe successo? Doveva accettare per forza, non aveva nessuna base per screditarla. E l’imperatore non gli avrebbe creduto.
Aprì la lettera.
“Accetto un incontro, l’imperatore verrà poichè fu lui a ordinarmi di chiedervi spiegazioni, in quanto io sono un ex-Cavaliere, proprio come lo siete stata voi. Stasera a mezzanotte, nel giardino reale.”
Lesse e rilesse più volte quelle parole. Le mancava il fiato. Non era possibile! Non poteva essere! L’imperatore la credeva una spia!! Tutti i suoi incubi peggiori si stavano avverando. Se veniva considerata una nemica non sarebbe riuscita a respingere i loro attacchi. Sarebbe stata la fine per Ciad Mile e Faeltas. Mesi di duro lavoro vanificati da una missiva.
E se stava mentendo? Non ci si poteva fidare del traditore, ma doveva vedere l’imperatore, doveva parlargli e chieder se non fosse tutta una menzogna ciò che vi era scritto. La rabbia aumentò dentro di lei. Il traditore si considerava un ex-Cavaliere, proprio lui che Cavaliere nn si poteva chiamare. Da tempo era chiuso nel suo castello, si presentava solo a pubbliche feste nel palazzo reale. Era il più terribile tra le sleeping enemies..

***
Era arrivata nella gilda accolta dall’imperatore. Nei giorni che seguirono si era impegnata per servire quella nuova causa. In quelle terre avevano trovato rifugio valorosi guerrieri, ospitati per riprendere le forze, nell’attesa di un prossimo attacco. Li vedeva nei giardini, nei saloni, nelle biblioteche imperiali, ma non avevano mai scambiato parole. Quelle erano guerre che non la dovevano coinvolgere. Avevano fama ed esercito immensi, lei certo non avrebbe fatto la differenza ne per gli uni, ne per gli altri. Era più saggio tendere le orecchie e chiudere la bocca.
Cosi era stato per i primi giorni.
Tutti i Cavalieri la aiutavano e la consigliavano, l’imperatore si era dimostrato buono e giusto, tanto che anche lei aveva inziato a dispensar consigli e partecipare attivamente alla vita di gilda. Aveva trovato validi compagni che l’aiutassero nella crescita che aveva sperato. Lei partecipava ancora ai raduni dei Biancoscudati, poichè anche se non mostrava più i loro colori, erano amici e compagni validi ed era piacevole scambiare le notizie che si udivano sulle sommosse in quelle terre dell’Est. L’Heteria Tenax si stava muovendo, che questo fosse bene o male era meglio stare a guardare.
Ogni qual volta tornava da quei raduni, poteva condividere quelle notizie con l’imperatore e gli alleati.

***
E adesso l’imperatore la credeva una spia. Dopo tutto quello che era accaduto. Non sarebbe dovuto succedere. Non avrebbe dovuto immischiarsi. Adesso era troppo tardi per rinnegare la sua alleanza con i TI e come aveva detto al suo Consigliere, nella sua gilda doveva aver fiducia.
Spie HT erano state scoperte nel suo feudo e messaggeri stavano trattando per prendere tempo. Giannix era arrivato da regni lontani in tempi brevi..troppo brevi..non era umanamente possibile. Sicuramente aveva ricevuto aiuti dal mago..qualche stregoneria era stata operata ed aveva operato a vantaggio dei già avvantaggiati. Lei aveva sempre tenuto al sicuro i suoi compagni TI e se quell’HT voleva le sue terre, avrebbe combattuto senza mostrare i colori di gilda. E cosi era successo.
Ma quella era un’altra storia...
Adesso quella missiva teneva la sua mente occupata. Era scampata ad un massacro ed eccone un altro ben peggiore. I suoi compagni conoscevano nel dettaglio i numeri del suo esercito e delle sue risorse. Questa era la morte.

Era quasi mezzanotte.. Si coprì con il lungo mantello di pelliccia, diede ordinazioni alle sue ancelle e ai suoi servitori, preparò disposizioni per il suo popolo. Doveva mettere tutti al sicuro prima di andare all’incontro.

Quando tutto fù pronto, uscì. Era spaventata ma furiosa. Il traditore stava mostrando i suoi colori anche in questo impero. Non lo avrebbe permesso. I primi fiocchi di neve avevano fatto la loro comparsa e il silenzio era calato tutt’attorno.

Quando si era accorta che la sua gilda le piaceva, l’aveva incontrato per la prima volta.
Era nel palazzo imperiale. Aveva abbandonato il suo regno e si era stabilito li, nelle terre lontane e sicure.
Lei aveva atteso, ma prima o poi avrebbe dovuto fare qualcosa. Aveva una promessa con i cavalieri Biancoscudati, ma non voleva lasciare la sua nuova gilda che le aveva offerto ospitalità. Aveva captato che il traditore non sarebbe tornato nel suo castello. Lei non poteva certo affrontarlo li, davanti all’imperatore...lui era li da tempo, lei appena arrivata.. se non voleva mettersi nei guai doveva aspettare…

***

Mezzanotte arrivò e passò e non arrivò nessuno. Il buio non era completo. Due torce ardevano nelle vicinanze e si intravedeva tutto il portico. Nella lontananza si udivano i suoni d’una festa.
Il vento era gelido le scombinava le vesti, rendendo impacciati i già difficili movimenti.
Lei rimase in attesa.
Stava per rinunciare, quando vide qualcosa muoversi in fondo al cortile. Trattenne il respiro. Sembrò che in quel momento tutto l’universo fosse paralizzato con lei, il vento non soffiava più e la festa sembrava svanita in un’altra era.
Una figura incappucciata si avvicinò nella penombra, mantenendo il suo volto nell’oscurità.

Lei si giro’ per iniziare quell’incontro.
-Dov’è l’imperatore? – chiese allarmata. “Non va bene, non c’è l’imperatore, aveva ragione il consigliere, questa è una trappola!!”
-So che cosa pensate di me, ma io non ho mai tradito, sono solo stati tempi fortuiti per il mio regno, voi invece che cosa potete dirmi?
-Ve lo chiedo di nuovo messere, dov’è l’imperatore? Perche’ non è qui con voi?
-Dovete perdonarmi Milady, ma vedete, non ricordo come potrei invitare l’imperatore a questo incontro..
Forse lo aveva sognato? O forse per un attimo era riuscita a vedere il suo volto.. e l’ombra di un sorriso aleggiava in quella nuovamente buia maschera..
-Messere, voi mi insultate! Vi avevo detto che nn avrei mai parlato se non dinnanzi all’imperatore e non ho cambiato idea! Voi avete tradito i Cavalieri e io non parlero’ con un traditore, anche se l’imperatore tiene di gran conto il vostro pensiero.
-Voi dovete scusarmi Lady Selephos…
-Non accetto le vostre scuse, mi avevano avvertita su di voi, ma ho dato fiducia al nome della gilda che voi state infrangendo in questo momento. Non mi raccontate che nn sapevate come inviare una missiva all’imperatore..
-Gli mandero’ copie delle vostre..
-Non era quello che avevo chiesto! Perche’ vi ostinate a non capire quello che vi dico?
Avete tradito una volta, e sembra che stiate facendo lo stesso gioco anche qui!
Lascero’ questa onorevole gilda piuttosto che combattere al vostro fianco, dite quel che volete, ma non brucero’ l’onore! Se mai tornerete al castello e deciderete che dovra’ essere guerra, sappiate che vi staro’ guardando in faccia e personalmente cerchero’ la vostra morte!
-Se ve ne andate ora tutti sapranno che avete tradito..
-Se avete tanto coraggio allora dite all’imperatore che deve guardarsi dai suoi consiglieri più stretti e che se vorra’ io saro’ nel mio castello. Restituiro’ fino all’ultimo pezzo di legno che la gilda mi ha prestato, rendero’ tutti gli uomini che mi sono stati inviati in aiuto, perche’ mai si dovra’ dire che Selephos ha tradito!

Il suo tono era diventato un crescendo e le ultime parole le aveva esplose assieme alla rabbia che provava. Corse via nella notte e nella neve, lasciando dietro di se solo un’ombra ad osservare quella fuga..

Raggiunse il suo Castello e appena ripreso il fiato mando’ messaggeri per tutta la notte a compagni di ambo le fazioni. Invio’ il Ladro nelle tenebre al suo proprietario e stava aiutando dei contadini a impacchettare alle prime luci dell’alba quando squillarono tutte le trombe e gli araldi annunciarono: -Chinatevi tutti al passaggio di Mishra, Signore di Dominaria!

Appena il trambusto causato dal Suo arrivo si fu placato, Lei riusci a parlargli
-Imperatore!! Voi!! Siete arrivato tardi, -chino’ la testa e prosegui - vi rendo il titolo di Cavaliere che mi avete consegnato, rinuncio a tutti i privilegi della vostra gilda, me ne vado in pace, non voglio avere problemi con la vostra onorata gilda…
Ma lui le interruppe le parole –Non vi credo spia-disse –ripensate al vostro gesto e tornate
Quelle parole furono come uno schiaffo per Lei. Non seppe più trattenere le lacrime e pianse a lungo. L’imperatore non la credeva una spia..era stato tutto un’imbroglio..
Quando le lacrime si esaurirono, alzo’ lentamente lo sguardo verso l’imperatore che attendeva pazientemente..

-Non tornero’-disse con un singulto –non posso tornare. La gente che direbbe, ho inviato beni e cavalieri…adesso non posso più tornare. Vi prego, non dite altro, non lo sopporterei. E' stato un gesto amaro compiuto nell'ira. Ero accecata e avrei dovuto vedere che non era vero quello che accadeva. Sono stata stupida e per questo paghero'.
-Se questa è la vostra decisione finale, non posso far altro che lasciarvi partire, ma se un giorno voleste ripensarci, la porta del Tempio sara’ sempre aperta per Voi

Rimonto’ sul suo possente destriero e riparti cosi. Lei guardo’ la sua figura svanire all’orizzonte, un puntino che si perdeva nel sole nascente e d’improvviso si senti sola. I messaggeri erano tornati con domande e perplessita’, ma per lei tutto sembrava aver perso un senso. Con l’imperatore anche la speranza era andata via e nulla più le importava..Nemmeno uccidere il traditore..
Non era più degna nemmeno lei del nome di Cavaliere..
Torno’ ad aiutare con le preparazioni e quando ebbe finito, era sfinita, ma aveva ancora un paio di cose da portare a termine. La sua colonia passo’ al valoroso Jonny, che ne avrebbe avuto cura, il suo esercito ando’ ad un Cavaliere Biancoscudato come pegno per affrontare il traditore, le sue risorse le divise egualmente tra le due schiere e per ultimo invio’ un messaggio al potente mago perche’ inviasse un cataclisma sul suo feudo..che cancellasse ogni traccia di lei, per sempre.
Era di nuovo il tramonto, quando monto’ sul suo cavallo e lascio’ quelle mura amiche, quelle mura che aveva amato e difeso, quelle mura che non avrebbe mai più rivisto.



Sola cavalco’ per giorni e giorni, fino ad arrivare in quelle lande di Alaunt..dove ancora adesso si narra di una bella guerriera che combatte senza amici ne gilda per ritrovare l’onore perduto in una notte di rimpianti…

_________________
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The very ground yielded to Mishra's wishes


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